I bus sono potenti mezzi di comunicazione. Essi non trasportano solo persone ma anche idee, talvolta si fanno promotori di proteste e contestazioni, talvolta vengono usati in modo improprio per comunicare opinioni più o meno condivise, insomma i bus non si mettono solo in moto, mettono in modo un circolo di parole e pensieri. Per avvalorare ancora di più questa tesi possiamo citarvi almeno due episodi avvenuti negli ultimi tempi che ci fanno capire l’importanza dei bus sotto il profilo comunicativo.
Proteste
Partiamo dal primo episodio accaduto proprio questa estate, su un pullman dell’azienda tranviaria presente nella città di Roma, l’ATAC, è apparso un bus, il cui display luminoso, riportava un contenuto diverso rispetto a quello che siamo abituati a leggere come il numero de bus o la tratta che percorrerà, il display infatti riportava la seguente frase “Vaccinati Sto cazzo”.La frase ovviamente provocatoria, sia per il tema controverso degli ultimi tempi sia per il linguaggio decisamente scurrile, ha suscitato tantissime polemiche soprattutto perchè l’iniziativa pare sia stata ad opera dell’autista che deciso di dire la propria sulla questione dell’obbligo dei vaccini, in un modo molto bizzarro ma decisamente efficace in fatto di propaganda. L’immagine del display di questo bus non solo ha fatto il giro della città ma anche quello del web che si è nutrito per giorni di questa immagine che non è piaciuta a tanti per il messaggio che lanciava. In poco tempo la bravata dell’autista ha avuto un effetto così ridondante che l’azienda ATAC si è subito dissociata dall’episodio che vede coinvolto solo l’autista, il solo a pagare per questo fatto.
Benvenuti
Un altro episodio, sempre che riguarda una comunicazione da display( ma decisamente più pacifica) è successo sempre a Roma, quando è stata eletta come sindaco della capitale Virginia Raggi, i bus di tutta la città diedero il benvenuto alla nuova sindaca proprio con questo mezzo, grazie ai display luminosi.
Insomma questi due episodi che vi abbiamo raccontato non solo sono storie molto curiose e diverse tra loro, ma entrambi hanno un comune denominatore il bus e la comunicazione.