C’è un gran fermento negli ultimi tempi per la situazione che riguarda il difficile rapporto venutosi ad instaurare tra Tassisti N.C.C e una nuova app Uber.

In mote città italiane, soprattutto nella capitale non sono mancati diversi scioperi indetti dai tassisti che non ci stanno alla concorrenza delle N.C.C. dell’uso dell’app Uber che ne facilita l’uso.Ma cerchiamo di capire meglio cosa sta succedendo.

Una lotta in tre

I tassisti ovviamente non tutti ma una buonissima  parte contestano la proposta di riforma della legge quadro che regolamenta il trasporto pubblico. I soggetti coinvolti in questa vicenda come accennavamo in precedenza sono sostanzialmente tre: i tassisti, gli Ncc (noleggio con conducente) e le app come Uber. Queste ultime hanno il compito di connettere direttamente gli utenti e i privati che mettono a disposizione la loro auto per i trasferimenti. I tassisti che per svolgere il loro lavoro hanno bisogno di una licenza rilasciata dalla regione non semplice da acquisire) vedono in questo nuovo modo di concepire i trasporti una vera e propria ingiustizia se non proprio una concorrenza sleale. Da qui la protesta e la contestazione di chi scende in piazza decidendo di non lavorare per diverse ore e creando così disservizi sulla complessa rete di trasporti in città.

Cosa c’è da sapere!

Sulla carta  la differenza fra taxi e Ncc è regolamentata dalla legge 207 del 2008 che stabilisce alcune limitazioni per evitare la concorrenza sleale fra le due categorie. Gli Ncc,  non vengono considerati servizio pubblico e funzionano su prenotazione e non hanno  ne gli stessi diritti e  ne gli obblighi dei taxi. Devono ottenere dal Comune l’autorizzazione a operare, devono avere una rimessa per l’auto, devono tornarci ogni volta che terminano il servizio e non possono sostare nei posteggi riservati ai taxi. Non solo: secondo la legge 207, in caso di “sconfinamento” in un altro Comune i conducenti dovrebbero presentare un’autocertificazione preventiva. Un obbligo che in teoria  limiterebbe notevolmente il servizio. Il problema è che la legge 207 non è mai entrata pienamente in vigore, perché è stata ripetutamente prorogata e quindi i limiti dei NCC non sono poi così netti, inoltre poi grazie all’ausilio di App gli utenti riescono più facilmente a noleggiare le auto e quindi a fare a meno dei taxi, per questo motivo i tassisti sono in piena rivolta.

Ad un certo punto si pensava che si fosse arrivato ad un accordo tra le parti ma come spesso accade il tavolo delle trattative non va sempre a buon fine. I tassisiti infatti sano che non possono ingabbiare la tecnologia, ma vorrebbero che essa fosse usata in modo da non danneggiare il loro lavoro, e non usata come strumento per violare le leggi esistenti.

Insomma la situazione resta ancora molto delicata.