Questa settimana ci occuperemo di uno dei pulmini che ha fatto la storia dei trasporti, stiamo parlando del Volswagen bus o meglio conosciuto con il nome Bulli.
La storia del bus più famoso del mondo, inizia a partire dalla fine degli anni 40 del 900 in Germania, quando la Volkswagen Transporter iniziò a produrre un bizzarro prototipo, per far fronte alle esigenze di quegli anni.In un primo momento tali modelli venivano utilizzati per trasportare solo ed esclusivamente carichi pesanti,fu nel 1949 che tale modello venne modificato e perfezionato per trasportare le persone. Il primo esemplare del “Tipo 29” , fu realizzato e messo in strada in meno di sei mesi anche se fu ben presto ritirato.L’anno successivo dopo aver apportato diverse modifiche al modello, finalmente il veicolo iniziò a vedere la strada e ad essere prodotto a largo raggio.Sulla carreggiata non occupava molto più spazio di un Maggiolino, per cui, oltre a fare la sua bella figura nei mercati rionali e nei cantieri, non risultava affatto ingombrante come mezzo per il trasporto.Sul mercato, fu introdotto come “furgone Volkswagen”, tuttavia, tra la gente lo ribattezzò con un nome simpatico e destinato ad un grande successo: Bulli.
Motore dell’economia e dei sogni
Il furgone Volkswagen divenne il mezzo ideale per tutti coloro che avevano più di 18 anni, possedevano la patente di guida, ma soprattutto che volevano darsi da fare. Questo minibus trasudava personalità e veniva acquistato anche per affermare il proprio essere, un mezzo che trasportava i sogni.
Le dimensioni ridotte e la capacità di mantenersi ben controllabile anche sui percorsi più difficili, regalarono al
furgone Volkswagen un aspetto di indistruttibilità: il Bulli arrivava sempre a destinazione, magari con qualche minuto di ritardo, ma ci arrivava, e con tutto il carico che trasportava.Il bulli trasportava di tutto dalle merci, i cibi destinati alle mense dei lavoratori, veniva impiegato come mezzo per i lavori pubblici, insomma l’economia girava insieme ai Bulli.