di Silvia Semonella

In un momento come questo, di storica attenzione per l’ambiente e di difficile gestione del problema dell’inquinamento, la proposta messa in pratica a Merano (Trentino Alto-Adige) ha dello straordinario, anche per la sua originalità.

Dal 25 Novembre all’1 Dicembre 2019, infatti, nell’ambito del progetto MENTOR, è stato testato il bus elettrico senza conducente messo a disposizione dalla ditta Navya, azienda francese fra i leader mondiali per la guida autonoma: l’obiettivo è quello di rendere più comodo l’utilizzo dei mezzi di trasporto ecologici. Dal 2019 al 2021, infatti, Merano e la città partner svizzera di Briga-Glis testeranno – per la prima volta in piccole località dell’arco alpino – forme innovative di mobilità secondo il concetto “Mobility-as-a-Service” (mobilità come servizio).

Il progetto

Il progetto Mentor è stato finanziato con 1,5 milioni di euro dal programma di cooperazione europea Interreg V/A Italia-Svizzera, con capofila i sopracitati comuni di Merano e Briga-Glis. Hanno partecipato Noi Techpark, Sasa e PostAuto, l’assessorato alla mobilità della Provincia di Bolzano e Sta spa.

La novità, per l’Italia, è stata la sperimentazione aperta al pubblico su percorso urbano, già avvenuta in altre città europee e nel resto del mondo.

Protagonista è un bus shuttle “100% elettrico” e “100% autonomo”, come recitano le scritte sulle fiancate, pensato per il trasporto di passeggeri: lungo circa cinque metri e largo poco più di due, equipaggia quindici posti in tutto, undici a sedere e quattro in piedi. La particolarità? Non c’è il volante!

L’autista, la cabina e, appunto, il volante non sono previsti: a fare tutto è un’intelligenza artificiale, assistita da diciassette satelliti e da un’abbondante dotazione di sensori e telecamere. Proprio grazie a questi, il piccolo autobus riesce a rilevare il percorso e a captare piccoli ostacoli improvvisi, modificando la traiettoria e l’andatura o rallentando fino a fermarsi. Il veicolo non può superare i 25 chilometri orari (anche se su alcune strade australiane arriva a 60 km/h), ma non ha viaggiato mai in completa indipendenza, almeno per ora: sono stati sempre presenti, infatti, due tecnici, pronti ad intervenire in caso di necessità (uno per eventuali interventi e l’altro per spiegare ai passeggeri le funzionalità del mezzo).

L’autonomia è di circa nove ore con un tempo di ricarica di quattro ore nel corso della notte.

La sperimentazione a Merano

Le corse a disposizione dei cittadini sono partite a ciclo continuo, dalle 9 di mattina fino alle 17. Il percorso, che durava meno di 10 minuti, è stato un anello urbano che lambiva il centro storico e i Mercatini di Natale, zona nevralgica della cittadina durante il periodo in cui si è svolto il test.

La scelta di Merano è stata spiegata dal sindaco Paul Rösch: “Sogno che si possa lasciare l’auto a casa e scegliere fra bike sharing, car pooling o autobus senza conducente. […] L’obiettivo è quello di far interrogare la città se avere questi bus, prima di comprarli“.

I casi di servizi di trasporto pubblico svolti con mobilità autonoma, al momento, sono circa 130 in tutto il mondo, compresa l’Europa (tranne Portogallo, Grecia e Italia, dove è appunto in fase di rodaggio). In questo specifico caso, la novità più apprezzata, sicuramente, è stata la scelta di tutte le amministrazioni di non far pagare il biglietto allo scopo di favorire l’incontro dei cittadini con le nuove tecnologie

Il costo per questa trovata super moderna?

300 mila euro, ma il noleggio a lungo termine con il servizio di gestione dei dati si prevede sarà una delle opzioni più frequentemente scelte dai clienti.